L'esodo

Loredana Bertè

L'esodo

Stelle di carta di questa sera 
ferme alle porte di 
un'aria prigioniera 
sono i murales dei nostri giorni 
banchine vuote 
nè attese, nè ritorni 
insegne spente 
niente più voli 
l'ultima corsa 
per ritrovarsi soli 
e trascinati dalle maree 
contrabbandati dal fumo 
delle idee... e 
anime scosse 
da questa danza 
poca fortuna 
col buio che avanza 
in questo secolo di pazienza 
pura esistenza 
e noi siamo senza 
noi partiti come in esodo 
per terre che non si vedono 
in un silenzio abissale 
che fa male, che fa male 
questa è la farsa 
che chiami storia 
questo è il presente 
presente di peggiore memoria 
di calcinacci, di pezzi di vetro 
noi corpi nudi rimasti 
con una mano avanti 
e l'altra dietro 
anime scosse 
da questa danza 
impallidite dal niente che avanza 
in questo secolo di amarezza 
il risvegliarsi è già una prodezza 
noi partiti come in un esodo 
per terre che non emrgono 
e questa volgia che sale 
quanto sale... quanto sale 
noi ormai dispersi 
in quest'esodo 
senza nemmeno un telefono 
senza fermarsi mai 
senza sentirci mai 
stelle di carta di questa sera 
ferme alle porte 
di un'aria prigioniera.
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