Aspetto la voce Prigione del mio passato
Sei tu che puoi, sei tu che vuoi, sei tu...
Ristagna il tempo in una pozza di ricordi, superbia di giorni trascorsi come acqua tra le dita.
Fraternità apparente di forze incontrollabili, sintetico sforzo inutile di sembrare come sei:
e non sei tu!
Ripercussioni intime per ogni movimento, sensibile all'eccesso non mi vergogno più,
non mi vergogno più e non ho più paura di essere così! Come sei...
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